Il corso, a iscrizione obbligatoria, è rivolto principalmente ai docenti delle scuole secondarie, ma è aperto a tutti gli interessati. È strutturato in 7 incontri settimanali di 2 ore ciascuno (h.16-18), sempre di venerdì. Il primo, 27 settembre, si terrà in Aula Volta (h.16-18) nel Palazzo centrale, tutti gli altri, il 4, 11, 18, 25 ottobre, 8 e 15 novembre si svolgeranno in Aula Chini, Palazzo S. Tommaso.

Modalità mista: gli incontri si svolgeranno in presenza presso l’Università degli studi di Pavia. È prevista per chi ne abbia l’esigenza la possibilità di una frequenza on line e ciascun incontro verrà trasmesso in streaming. Al momento dell’iscrizione va precisata la modalità di frequenza prescelta. La dead line per le iscrizioni è fissata al 26 settembre 2024.

Obiettivo del corso è costruire un itinerario critico, analitico e conoscitivo sugli anni Settanta del secolo scorso. Nell’immaginario collettivo quel decennio è archiviato come gli «anni di piombo», una metafora che ne evoca efficacemente la quotidianità drammatica, segnata da terrorismi, stragi e criminalità organizzata, ma che finisce per oscurare la percezione del percorso di crescita democratica e di intensa partecipazione civile, peculiari di quel periodo e tali da consentire infine la sconfitta dell’offensiva terrorista. Per rileggere gli anni Settanta, vero “buco nero” nella pratica didattica, e per cogliere la complessità di un periodo di trasformazioni, crisi e sviluppo, cruciali per la comprensione dell’Italia contemporanea, si avvicenderanno uno storico della letteratura, un linguista, storici del linguaggio cinematografico e storici tout court, proponendo punti di vista e approcci metodologici differenti e suggerendo documenti, fonti e testi, adeguati a progettare unità didattiche coinvolgenti e di forte spessore etico-politico. Il tema prescelto sarà dunque affrontato con un taglio interdisciplinare, confrontando interpretazioni differenti, nell’intento di stimolare un dibattito costruttivo e una nuova consapevolezza del nostro passato e del nostro presente.